Una distanza da colmare

Liturgia Viva

Liturgia Viva


È un'amara presa di coscienza: nei  mesi passati il distanziamento, la  prudenza nel riprendere le processioni offertoriali e di comunione, il rinunciare ai libri di canto  hanno evidenziato la difficoltà dei  corpi nell’entrare comunitariamente nel rito liturgico: ci siamo ritrovati d’un tratto distanti fisicamente gli uni dagli altri e ciò ha reso evidente il distanziamento dal cuore del fratello, che c'era già da tempo nelle nostre assemblee. 
Ma la crisi da Covid.19 ha messo in luce anche un forte distanziamento personale fra il cuore dei fedeli e i riti che si celebrano: ci si è resi conto di vivere abitualmente la celebrazione come un assistere (pur pieno di devozione) ad alcuni riti che avvengono in un luogo lontano e che non sembrano portarci via verso l’evento affascinante e controcorrente di Gesù di Nazareth che, con la sua Pasqua, desidera coinvolgerci nella sua vita donata
 

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